NORMATIVE IMPORTANTE

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Chi sono coloro che hanno scritto le norme di condotta che vanno obbligatoriamente adottate dalle imprese e dai loro  professionisti:


Il presidente Renato Rordorf , giudice della Corte di Cassazione, Guido Alpa (Università La Sapienza di Roma), Filippo Aiello (Foro di Roma), Stefano Ambrosini (Università del Piemonte Orientale), Franco Bonelli (Foro di Genova), Franco Cassano (Tribunale di Bari), Paolo Celentano (Corte d'Appello di Napoli),Stefania Chiaruttini (Ordine dei Commercialisti di Milano),Paolo Corder (Tribunale di Venezia), Antonio Didone (Corte di Cassazione), Massimo Fabiani (Università del Molise),Massimo Ferro (Corte di Cassazione), Danilo Galletti (Università di Trento),Franco Gianni (Foro di Roma), Pasquale Liccardo (Tribunale di Bologna),Antonio Metonti (Confindustria),Ilaria Pagni (Università di Firenze), Luciano Panzani (Corte Appello di Roma), Alberto Quagli (Università di Genova), Roberto Rio (Foro di Milano), Giuliana Scognamiglio (Università La Sapienza di Roma), Gianluigi Serafini ( Foro di Bologna), Paola Bella (Corte di Cassazione), Claudio Viazzi (Tribunale di Genova), Vittorio Zanichelli (Tribunale di Modena), Attilio Zimatore (Luiss di Roma),Pasquale Albi (Università di Pisa), Marco Arato (Università di Genova), Andrea Maria Azzaro (Università di Urbino), Marco Cappelletto (Foro di Venezia), Carlotta De Franceschi (Presidenza del Consiglio dei Ministri), Alberto Franzone (Alvarez&Marsal), Antonino Ilacqua (Foro di Roma),Giovanni Staiano (ABI) e Giovanni Demarchi Albengo (Corte di Cassazione)

Sono i componenti della commissione incaricata dal governo che elaborerà i contenuti della normativa  approvata dal parlamento, che costituisce il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, contenuta nel Decreto legislativo n °14 del 12 gennaio 2019.

Cosa succede e quali sono le conseguenze pratiche dell’entrata in vigore?

Sintetizzando si possono ricondurre a tre quelle principali:
 

  • vi è responsabilità personale dei soci amministratori delle S.r.l., anche con il proprio patrimonio, verso i creditori, se non hanno adottato misure di controllo capaci di “avvisare per tempodell’avvicinarsi di una crisi reddituale o di liquidità ( art. 2376);
  • viene di fatto introdotto l’obbligo per le S.r.l. di organizzare un controllo di gestione atto a monitorare l’aspetto organizzativo, amministrativo e contabile, in particolare landamento dei flussi di cassa ed il peso dei debiti ( art. 2086);
  • obbligo di nomina di un revisore o sindaco per le S.r.l. con almeno 10 dipendenti o almeno 2 milioni di ricavi:  con questa nuova figura gli amministratori devono confrontarsi periodicamente analizzando le metriche economico finanziarie ( art. 2477).
  • la stessa normativa è applicabile anche alle società di persone e ditte individuali 

Cosa fare 
All’imprenditore, ma anche al professionista, è quindi richiesto durante la vita dell’impresa di anticipare e quindi gestire al meglio l’evenienza fisiologica di difficoltà od anche di insolvenza, attraverso l’utilizzo di strumenti ( l’analisi della Centrale dei Rischi Banca d’Italia) ed indici da approntare da parte dell'ODCEC nazionale ( l’analisi degli indicatori di bilancio ) dalle risultanze oggettive, per far ciò occorrerà una riclassificazione del Bilancio in termini finanziari e non economici.
 
Conclusioni
Il legislatore sembra riconoscere  anche l’importanza dell’azione sociale dell’imprenditore  avendo sostituito nel lessico legislativo il termine con accezione negativa  “ fallimento “  con “ liquidazione giudiziale" proprio a sottolineare come, qualora abbia agito sempre con rettitudine, possa essergli consentita una nuova opportunità attraverso l’OCRI , senza dover subire il peso anche solo mediatico di un insuccesso.
Si tratta , come ricorda in un’intervista lo stesso presidente della commissione, di un passaggio importante che, se funzionerà, consentirà di realizzare un rapporto fisiologico tra le due anime che coesistono nelle procedure concorsuali: l'anima liquidatoria da un lato, che focalizza tutta l’attenzione unicamente sull’interesse dei creditori a conseguire il miglior risultato possibile dalla vendita dei beni del debitore, e dall’altro lato l’anima risanatrice e conservativa dei persistenti valori dell’impresa.

 

Scritta il 18/03/2019